5 anni e domani

Pubblicato: 5 Maggio 2012 in Non sono un uomo frivolo

Sono passati cinque anni da quella notte bruttissima che non finiva mai e da quel pomeriggio triste di giugno che consegnarono Todi alla destra per la prima volta.
In politica cinque anni sono un’infinità: nel frattempo tante città della rossa Umbria sono amministrate dalla destra: Deruta, Montefalco, Torgiano, perfino Orvieto.

Cinque anni nei quali la rivoluzione annunciata non c’è stata. Niente di quello che è stato promesso è stato fatto, e non si sa se sia stato meglio o peggio così.
Sono stati cinque anni di lampioni cambiati a caro prezzo, di rotatorie propagandate come grandi opere, di piccole manutenzioni spacciate per innovazioni, di illuminazioni installate l’ultimo giorno di campagna elettorale. Ci sono stati libri ben finanziati su argomenti quantomeno discutibili, una stagione di prosa sottratta inutilmente a chi la gestiva con successo da anni, ci sono stati autovelox posizionati in ogni dove, malgrado le promesse andassero in senso opposto, c’è stato uno spazio comunale assegnato in gestione ad un’associazione parafascista. Nulla è stato fatto per i giovani, nulla per il turismo, si sono spesi tanti soldi per il lapidario mentre è stato affossato il Todinotte e l’attività della biblioteca, e sono spariti quei tanti, piccoli eventi che scandivano la vita culturale della città.
In questi cinque anni Todi ha perso la sua centralità nel comprensorio, ha perso servizi, strutture, finanziamenti. Il passaggio al nuovo ospedale è stato gestito con sciatteria prima e opportunismo poi.

Progetti, nessuno. Piccoli interventi, qualche rarissima intuizione felice, coperta da una realtà di arroganza e superficialità. Mai una visione al futuro della città, per un suo domani, per un fine che non fosse quello del consenso spicciolo e immediato.

Domani si vota, a Todi e in Francia. I socialisti in Francia non vincono dai tempi di Mitterrand e della sua forza tranquilla. Carlo la sua “forza tranquilla” l’ha usata in campagna elettorale per farsi conoscere da chi non l’aveva mai visto, per spiegare con semplicità qual è il suo progetto, senza urlare, senza insultare, senza mai dileggiare l’avversario perchè poco attraente. Ha lavorato ad un’idea, si è circondato di giovani e di facce nuove, con i quali realizzare un vero rinnovamento nei modi e nelle azioni.
Da cinque anni aspetto questo domani.

Forza Carlo!

commenti
  1. Sciuscia ha detto:

    Io c’ero, all’ultimo comizio di quella campagna elettorale.

    Già, quello tenuto da Walter.

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