Favola

Pubblicato: 9 dicembre 2009 in Uncategorized
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18 gennaio 2008
Una bella storiella per tutti i bambini, come diceva il pupazzo Gnappo…
Venerdì 4 gennaio esco di casa, in anticipo, per recarmi a casa di Elena a cena.
Prendo una bottiglia di vino, e uscendo mi accorgo di non avere il portafoglio. L’ho lasciato nell’altra macchina. Poco male, vado all’altra macchina e lo prendo. Sono in anticipo, non per mia volontà ovviamente, per una serie di cose, ma sono in ampio anticipo.
Faccio un giro in macchina, e poi ripenso di dover pagare una bolletta. Raggiungo il bar con il lotto, parcheggio la macchina leggermente in discesa. Provo a pagare, ma la macchina del lotto non funziona. Esco, salgo in macchina, e infilo il portafoglio nel cassettino della macchina. Arrivo all’appuntamento per andare alla cena spaccando il minuto, mai successo in vita mia.
E infatti non va bene, e qualcosa succede.
Dopo la cena torno a casa e mi accorgo di non avere il portafoglio addosso.
Il giorno dopo cerco in macchina ma niente, pantaloni, giacchetto niente. Chiamo Elena, sicuramente mi è caduto a casa sua. Niente, ci vado pure a casa sua.
Nel portafoglio avevo lasciato parecchi soldi, proprio perchè dovevo pagare quella bolletta di circa 200 euro, e altri sparsi. Un totale cospicuo insomma. E poi postepay, tesserino mensa, tessera arbitro, tessera sanitaria, ma soprattutto patente e carta di identità, fatta tre mesi fa. Quindi per qualche giorno giro da clandestino, senza documenti, che se mi becca Calderoli mi rimpatria. Spello, Fratta, Sangiustino, senza patente. Continuo le ricerche, carabinieri, vigili, bar, continuo a perlustrare la macchina, anche nel cassettino, considerando che dietro è aperto, ma niente. Ovviamente sto anche per rifare i documenti. Ieri sera faccio le ultime ricerche.
In macchina, la svuoto di nuovo, sotto i sedili, bagagliaio, dietro il cassettino per prima cosa, ma niente. Dopo una mezz’oretta di ricerche sto per abbandonare, infilo una mano nell’apertura posteriore di quel benedetto cassetto (dove avevo già guardato eh!), come uno speleologo sporcandomi di grasso e facendomi male tra fili e plastica… e trovo il portafoglio!!!
Se quel giorno fossi stato, come sempre, in ritardo, non mi sarei fermato a pagare la bolletta, e non avrei parcheggiato la macchina in discesa, e il portafoglio non se ne sarebbe andato in giro per il cofano. O forse non avrei nemmeno avuto il tempo di mettercelo il portafoglio nel cassettino, e me lo sarei tenuto nel culo.
Morale. O mutos deloi oti: non sarò mai più puntuale, men che meno in anticipo.
Non cambiate mai le vostre piccolissime abitudini quotidiane, perchè c’è una miriade di azioni che facciamo quotidianamente senza pensare, magari contemporaneamente ad altre azioni. E pur non pensando le facciamo bene solo perchè sono routine, perchè il cervello lavora per informazioni, per immagini che ha immagazzinato precedentemente, per poi tirarle fuori al momento giusto.
Quando qualcuno o qualcosa ci fa modificare un minuscolo tassello, il cervello rischia di andare in tilt!
Ps: Se sei arrivato a leggere questa ultima parte, significa che non ti accontentavi delle spiegazioni fornite, e che in fondo un po’ di morale ce l’hai.
Fortunatamente infatti ho ricavato dall’esperienza anche un’altra morale, cioè che devo fare le cose con molta più attenzione.
Ma prendermela con il cervello, il cassettino, la macchina in discesa, la puntualità e la lottomatica è molto più divertente!

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